Cinema

Il primo provino di Totò

(Il ladro disgraziato, 1930)

Totò, in quaranta anni di carriera cinematografica, dal 1937 al 1967, ha intepretato 97 film. Prima del suo esordio nel 1937 con il film "Fermo on le mani" ci furono vari tentativi di portarlo sul grande schermo. Tra il '30 e il '32 Stefano Pittalunga, che e' alla guida della SASP (Societa' Autonoma Stefano Pittalunga) e produce da solo quasi tutti i film italiani, decide di scritturare Toto', che ha visto forse in uno spettacolo, per fargli interpretare un film "Il ladro disgraziato". Toto' viene convocato negli studi della "Cines" per il provino ma poi il progetto del film sfuma. Pittalunga decide comunque di utilizzare il provino di Toto' e lo inserisce nel Cinegiornale Cines n.4: si tratta della piu' antica apparizione cinematografica di Toto' anche se si tratta di pochi secondi. Nel '34 altro progetto cinematografico per Toto': si tratta di realizzare il film "Daro' un milione", il soggetto e' di Giaci Mondaini e Cesare Zavattini, la regia di Mario Camerini. Toto' dovrebbe interpretare la parte di Blim, un mendicante che all'inizio della storia tenta il suicidio ma viene salvato dal miliardario Gold, interpretato da Vittorio De Sica. Ma nonostante le insistenze di Zavattini, che ha una profonda ammirazione per Toto', la parte di Blim viene assegnata all'attore Luigi Almirante: pare che Toto' per l'inizio delle riprese del film non sia disponibile, perche' starebbe per iniziare una nuova tournee teatrale. Il film sara' poi premiato quale miglior film comico italiano alla Mostra di Venezia del '35.
L'anno successivo la Tirrena film acquista un soggetto cinematografico tratto dalla terza e dalla quinta novella del Decamerone del Boccaccio: anche in questo caso si fa il nome di Toto' quale probabile protagonista, ma il progetto svanisce. Il film si sarebbe dovuto chiamare "Calandrino".
A volte capita che da un incontro casuale si possa decidere del futuro di una persona. Un giorno Totò stava in un ristorante di Roma in compagnia di amici, quando si accorse che un uomo lo fissava ostinatamente: era Gustavo Lombardo che gli propose di interpretare un film; al termine del pranzo Totò aveva già firmato il contratto per "Fermo con le mani".
La pellicola non ebbe un successo eclatante ma servi' comunque per far conoscere l'attore ad un pubblico del tutto nuovo.
Era il 1937 e fino al 1967 Totò interpreta 97 film visti da circa 270 milioni di persone, un record che non ha eguali nella storia del cinema italiano.
Ma il film che gli diede veramente successo fu "San Giovanni decollato" tratto dall'omonima commedia del siciliano Nino Martoglio. Questo film giovò a Totò non tanto per il lancio pubblicitario che gli diede, ma soprattutto perche' il principale sceneggiatore era un intellettuale molto conosciuto, cioe' quel Cesare Zavattini che diventerà poi collaboratore di Vittorio De Sica.
Per questo film Totò fu osannato dai critici che, anni dopo, lo stroncheranno spietatamente; commentando questo contrasto il principe osservo' con amarezza: "Forse mi sono guastato col crescere".